L’applicazione creata da Mark Zuckerberg ha causato grandi danni a moltissimi utenti. Ecco di cosa è accusato il social network più diffuso al mondo.
Ogni giorno utilizziamo moltissime applicazioni. Ma non sempre comprendiamo l’impatto che la loro installazione e il loro utilizza possono avere sul nostro smartphone. Facebook è certamente una delle più diffuse, e anche i suoi danni sono stati tra i più gravi che una singola app sia mai riuscita a causare.
Prima di tutto il consumo di energia, che risucchia letteralmente la batteria e le risorse del nostro device. Tra le app maggiormente energivore ci sono sicuramente Facebook e Facebook Messenger.
La situazione è emersa dopo che negli ultimi giorni è stata accesa l’attenzione sull’argomento da George Hayward, un data scientist ex dipendente del gruppo Meta. L’uomo ha reso noto che le voci di corridoio in realtà corrispondono a verità. Ciò che ha raccontato l’ex dipendente di Facebook ha lasciato letteralmente tutti senza parole, considerando che dinanzi a noi si è aperto uno scenario inaspettato.
La scoperta che ha lasciato tutti senza parole
Hayward era stato assunto dal gruppo meta nel 2019 e riceveva uno stipendio a 6 cifre. La sua posizione lavorativa si è chiusa nel 2022 a seguito di un licenziamento. Sembra infatti che l’ex dipendente di Facebook si sia rifiutato di mettere in atto alcune pratiche per lui considerate totalmente scorrette, ragion per cui si è giocato il suo posto di lavoro. Nello specifico, George Hayward ha spiegato che l’azienda voleva a portare delle modifiche all’ app, attraverso cui le batterie del telefono si scaricano molto velocemente.
Dopo aver fatto questa scoperta, l’ex dipendente di Facebook ha fatto causa alla società al tribunale federale di Manhattan. L’uomo ha raccontato tutto al New York post, durante un’intervista in cui ha dichiarato:
“Ho riferito ai manager che questo può danneggiare qualcuno e loro hanno risposto che danneggiando alcuni possiamo aiutare più persone”.
George si è rifiutato di mettere in atto queste pratiche, non ha voluto farlo proprio per evitare di danneggiare i tanti utenti che utilizzano quotidianamente Facebook e Facebook Messenger.
“Ti rifiuti di fare questi test per loro e poi scopri che se dici al tuo capo che qualcosa è illegale non va molto bene”. Nonostante il coraggio di denunciare la situazione, la causa è stata ritirata e non ha avuto seguito.
Intanto però ha voluto dare un parere, con il quale sono state rafforzate anche le parole dell’ex dipendente di Facebook, arrivate dall’avvocato Dan Kaiser, il quale ha dichiarato:
“La maggior parte degli utenti probabilmente non ha idea che Facebook o altre società di social media siano in grado di scaricare intenzionalmente la batteria di uno smartphone. È chiaramente una pratica illegale. È frustrante sapere che la batteria del mio telefono possa essere manipolata da chiunque.”