Sull’onda dei rincari generali, anche il conto della telefonia mobile diventa più salato. E WindTre purtroppo non fa eccezione. Ecco la brutta notizia per larga parte dei suoi utenti.
A metà marzo, dunque tra poco più di un mese, telefonare e navigare con WindTre costerà di più per un’ampia fetta dei clienti dell’azienda di tlc. L’aumento riguarda alcune offerte prepagate e certo non farà piacere all’utenza, già alle prese con i rincari che in questi mesi hanno interessato un po’ tutti i prodotti e servizi, ma tant’è.
Solo pochi giorni fa si era appreso che WindTre avrebbe iniziato a introdurre la clausola Istat al fine di adeguare i prezzi all’inflazione a partire dal gennaio 2024. Ora sappiamo però che già tra una manciata di settimane ci sarà un’ulteriore rimodulazione delle tariffe applicate a determinati pacchetti.
WindTre cambia musica: tutte le novità in arrivo
Le modifiche tariffarie sono state annunciate il 1° febbraio e, come nel caso di quelle comunicate a gennaio, prevedono un aumento della tariffa di 2 euro al mese, ma con la possibilità di aumentare i giga a disposizione tramite l’invio di un SMS al numero 43143 scrivendo nel testo PLUS, entro tre giorni dalla comunicazione della rimodulazione da parte di WindTre. Il bundle dati potrà dunque variare, a seconda dei casi, da un minimo di 30 gigabyte a profili flat senza limiti di dati né di velocità.
Tutti i dettagli delle variazioni proposte saranno riportati negli SMS che l’azienda sta inviando ai clienti interessati (comprese le offerte Junior, e in questo caso l’avviso sarà recapitato al numero telefonico del genitore o del responsabile indicato in fase di sottoscrizione del contratto). L’adeguamento della tariffa mensile partirà precisamente il 16 marzo prossimo.
“Il cliente – si legge nella nota esplicativa dell’azienda – prende atto e accetta che, da gennaio 2024, in caso di variazione annua positiva dell’indice nazionale dei prezzi al consumo FOI (famiglie di operai e impiegati) rilevata da Istat nel mese di ottobre dell’anno precedente, WindTre ha titolo di aumentare il prezzo mensile del Servizio di un importo percentuale pari alla variazione di tale indice o comunque pari almeno al 5% ove la variazione fosse inferiore a detta percentuale. L’adeguamento, applicato entro il primo trimestre di ciascun anno, non costituisce una modifica contrattuale ai sensi dell’art. 2.4 delle Condizioni Generali di Contratto e, pertanto, non conferisce al Cliente diritto di recesso senza costi dal Contratto. L’importo del prezzo mensile del Servizio, così adeguato, potrà essere arrotondato per difetto al centesimo di euro”. Resta da vedere se, come accaduto a gennaio, WindTre deciderà di inviare un altro messaggio in cui si consente ai clienti di rifiutare l’aumento.