Naspi, rischi di perderla in anticipo: non dimenticare questa operazione

Chi prende la Naspi deve tener conto di regole e scadenze valide per il 2023 se non vuole incorrere nella perdita anticipata della prestazione.

Chi riceve di diritto la Naspi deve stare attento alle scadenze perché saltando un ultimo passaggio potrebbe rischiare la sospensione del ricevimento della quota. Ad esempio, una scadenza molto importante riguarda coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e nel frattempo percepiscono la Naspi, anche laddove da anni non svolgano alcuna attività di collaborazione o da liberi professionisti e quindi non hanno versato alcun contributo nell’ultimo periodo.

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Il calcolo del pagamento della Naspi – ebookmania.it

Queste persone, infatti, devono sapere che anche se il reddito che si presume di percepire nel 2023 è pari a zero, bisogna darne comunque comunicazione all’Inps entro il termine del 31 gennaio. Coloro che non comunicassero il reddito con l’idea di non star rubando niente considerando l’importo uguale a zero, in realtà commettono un errore.

In questo caso, infatti, il pagamento della Naspi viene sospeso fino a quando non verranno fornite le informazioni richieste affinché l’Inps possa effettuare un corretto calcolo della disoccupazione. Ricordiamo, infatti, che avviare un’attività lavorativa non comporta di per sé la perdita della Naspi: laddove l’importo percepito sia talmente basso da far mantenere lo stato di disoccupazione (si parla di un totale massimo di 5500 all’anno), allora si potrà continuare a beneficiare della Naspi, il cui valore si riduce di un importo pari all’80% del reddito presunto.

Naspi, cosa fare entro il 31 gennaio 2023 per non rischiare la sospensione

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è una indennità mensile di disoccupazione, un aiuto economico mensile, che viene dato alle persone che hanno perso il lavoro come sostegno al reddito. Come indicato nella circolare Inps n. 94 del 1995 i lavoratori autonomi che nel contempo percepiscono la Naspi devono osservare una serie di regole se vogliono continuare a beneficiare dell’indennità.

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Come ottenere il pagamento della Naspi – ebookmania.it

Qui, infatti, si legge che lo svolgimento dell’attività lavorativa in forma autonoma, d’impresa, individuale o parasubordinata, è compatibile con la Naspi nel caso in cui ne derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, ossia 5.500 euro nel 2023. Al lavoratore autonomo, quindi, viene chiesto di rispettare una serie di scadenze. Ad esempio, utilizzando il modello Naspi Com, va comunicato il reddito annuo che si prevede di percepire da tale attività. La comunicazione va inviata:

  • entro 1 mese dall’inizio dell’attività;
  • entro 1 mese dalla domanda Naspi laddove l’attività in oggetto risulti già avviata.

Dal 31 gennaio al 31 marzo: le comunicazioni obbligatorie per la Naspi

Senza comunicazione il diritto all’indennità di disoccupazione decade. Il reddito dichiarato fa riferimento all’anno precedente, quindi laddove una delle attività dovesse protrarsi anche nell’anno successivo bisognerà darne nuova comunicazione. La scadenza è la fine del mese dell’anno successivo, quindi il 31 gennaio 2023 per coloro che hanno avviato un’attività di lavoro autonomo negli anni scorsi.

Tuttavia, nel caso di coloro che sono esenti dall’obbligo di dichiarazione dei redditi, tale comunicazione va data entro il 31 marzo dell’anno successivo. E per chi non lo fa c’è una sanzione molto più severa rispetto a coloro che non osservano la scadenza del 31 gennaio: infatti, il lavoratore sarà obbligato a restituire tutta la Naspi percepita a partire dalla data d’inizio dell’attività lavorativa.

Mettiamo invece il caso che l’interessato anziché avviare un’attività di lavoro autonomo venga assunto come dipendente. In caso di nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato (non superiore a 8.174 euro), il titolare dell’indennità deve comunicare il reddito annuo previsto entro 1 mese dell’inizio dell’attività.

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