Un nuovo bonus arriva per una certa categoria di dipendenti. Ora è ufficiale, ed il valore arriva fino a 3000 euro.
Il 1° maggio 2023 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il Decreto lavoro. All’interno i bonus per i dipendenti. Ecco come funzionerà.
Il Decreto lavoro contiene vari provvedimenti a favore dei lavoratori. Tra questi, un nuovo assegno di inclusione e il taglio del cuneo fiscale. In realtà, già il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, aveva annunciato un provvedimento urgente proprio «per finanziare per l’anno in corso un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli». La novità più importante riguarda proprio quest’ultimo provvedimento.
Ricordiamo che il provvedimento per i bonus dipendenti, ovvero il fringe benefit è inserito all’interno del Decreto legge 48/2023 (il cosiddetto Decreto lavoro) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023. Il decreto era stato approvato il 1° maggio dal Consiglio dei ministri.
Per finanziare il provvedimento il Governo ha stanziato circa 142 milioni di euro nel 2023. Secondo le stime, invece, nel 2024 le risorse economiche stanziate per i bonus dipendenti siano 12 milioni. In particolare, per il 2023 il Decreto lavoro conferma l’innalzamento fino a 3.000 euro della soglia del tetto massimo del fringe benefit, così come lo era per il 2022.
Però la novità, rispetto allo scorso anno, è che il bonus sarà aumentato solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico, anche quelli nati fuori dal matrimonio o adottati. Per gli altri lavoratori, invece, la soglia resta invariata ed è pari a 258,23 euro.
Però se il datore di lavoro riconosce maggiori benefit superando, quindi, il limite esentasse, l’importo sarebbe considerato reddito da lavoro dipendente e tassato come tale.
In pratica, si tratta di beni o servizi che il datore di lavoro versa ai dipendenti ai sensi del piano welfare aziendale e non concorrono alla formazione di reddito. Spesso è l’azienda che disciplina le tipologie di benefit e possono essere inseriti nel contratto collettivo nazionale del lavoro. Inoltre, possono essere concessi anche singolarmente al dipendente.
Quindi, si possono considerare come una specie di bonus per dipendenti non monetario ma che includono una serie di vantaggi, come ad esempio:
Infine, tra i fringe benefit rientrano anche le somme erogate o i rimborsi per il pagamento delle bollette di acqua, gas ed energia elettrica, purché siano dovute per le utenze domestiche.
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