Buoni fruttiferi, questi andranno in prescrizione nel 2023: affrettati a riscattarli

I buoni fruttiferi restano una delle migliori opzioni di risparmio ancora oggi, tuttavia alcuni sono prossimi alla prescrizione quindi bisogna affrettarsi.

Dopo anni i buoni fruttiferi sono un porto sicuro, dopotutto essendo legati a Poste Italiane rappresentano per i cittadini uno dei metodi migliori per conservare denaro e farlo fruttare nel tempo. Questi strumenti sono anche molto competitivi guardando ai tassi di interesse, tuttavia è importante capirne limiti e scadenze.

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Buoni fruttiferi in scadenza (ebookmania)

Se per i risparmiatori sono una botte di ferro rispetto ad altri sistemi, è doveroso chiarire che hanno una scadenza e quindi non vanno dimenticati nel cassetto anche se sono stati donati da qualche parente.

Buoni fruttiferi in scadenza: attenzione

I buoni fruttiferi per alcuni anni sono stati eclissati ma oggi sembrano tornati nuovamente alla ribalta, merito sicuramente dei tassi di interesse in rialzo che li rendono così attrattivi agli occhi degli altri. Con l’incremento ci sono state tante nuove emissioni, rispetto a quelli in circolazione infatti con una certa cadenza vengono rilasciati dei nuovi buoni e oggi c’è veramente ampia scelta perché ci sono quelli di breve e lunga durata, con tassi che arrivano anche al 2%.

Buoni fruttiferi
Prescrizione dei buoni fruttiferi, cosa accade (ebookmania)

La prima emissione di un buono è avvenuta nel lontano 1924 e da allora sono cambiate le modalità di approccio, ad oggi se ne contano in circolo 46 milioni. Questi hanno dei tassi di interesse fissi quindi rispetto ad altre forme non sono legati all’andamento del mercato, quando un cittadino li compra sa già quanto renderanno, per questo sono un vero e proprio salvadanaio. Per altri tipi di investimento è differente, questi possono andare bene, anche meglio, ma possono anche andare molto male ed è un grande punto interrogativo a meno che non amiate le sfide.

Inoltre questi hanno un tasso agevolato vuol dire che sugli interessi maturati si paga una tassazione ridotta ed è per questo che alla fine convengono sempre, soprattutto quando si mettono cifre di una certa rilevanza per cui valga la pena aspettare. Di base l’acquisto parte dai 500 euro quindi questo è il minimo su cui fare il calcolo ma ovviamente maggiore è l’importo speso e maggiori saranno anche i guadagni.

Se avete un buono cartaceo dovete controllare la data di scadenza, a volte questo dettaglio sfugge soprattutto quando vengono regalati a terzi. Il buono dopo la scadenza va in prescrizione, quindi non solo si perde il diritto a riscuotere la somma ma anche i relativi interessi maturati. Se sono trascorsi 10 anni dalla scadenza non è più valido e non c’è alcuna possibilità. Con i titoli dematerializzati è più facile perché vengono rimborsati direttamente alla scadenza sul conto (in questo caso però bisogna fare attenzione a non cambiare IBAN). Per il resto potrebbero però esserci problemi.

I buoni da controllare subito

I buoni fruttiferi a 18 mesi scadono molto prima, quindi bisogna fare attenzione perché la serie D e la serie Z sono già in scadenza. Tutti i buoni per i minori emessi entro il 1995 e quelli emessi nel 2005 devono essere riscattati, insieme alla serie O del 1983 e il titolo fedeltà. Tutti questi sono prossimi alla prescrizione. Successivamente andranno a finire anche quelli appartenenti alla serie Q e parte della serie A dalla numerazione 5/9. Sul sito di Poste Italiane sono sempre pubblicati tutti i riferimenti quindi se avete un buono e pensate sia prossimo alla scadenza controllate i vari gruppi.

Una volta che il buono è andato in prescrizione, l’unico modo per ottenerlo è ricorrere all’Arbitro finanziario di Banca d’Italia ma comunque non oltre i 60 giorni quindi meglio evitare ogni problema e riscattarlo in tempo utile.

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